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Streptococco: sintomi, tampone e antibiotico contro l’infezione

 

Streptococco: sintomi, tampone e antibiotico contro l’infezione

L'infezione da streptococco è il risultato di vari batteri che, in base alla categoria d’appartenenza, provocano sintomi differenti da diagnosticare con un tampone. Scopriamo di più su questa infezione.

Le infezioni da streptococco sono causate dall’omonimo gruppo di batteri Gam positivi dalla forma sferica molto diffusi, responsabili di malattie dai sintomi lievi o gravi, che possono essere identificati con un tampone o con la diagnostica per immagini.

Le specie di streptococchi sono già presenti nel corpo umano e la diffusione di questi batteri  solitamente avviene attraverso tosse, starnuti, contatto con ferite infette o durante il parto; ​​e, generalmente, a risentirne sono le vie aeree, la gola, l’orecchio medio, i seni paranasali, i polmoni, la pelle, le valvole cardiache.

Scopriamo di più su questi batteri, in particolare quelli della categoria A e B, responsabili di diverse malattie negli adulti e bambini.

Come si prende lo streptococco e per quanto tempo è contagioso

I luoghi che favoriscono la resistenza dello streptococco sono il naso e la gola; e di conseguenza ogni volta che un paziente infetto tossisce o starnutisce, il batterio lascia il luogo che lo ospita per diffondersi attraverso le gocce di saliva.

L’infezione si trasmette anche attraverso la condivisione di bicchieri o piatti, oppure toccando una superficie contaminata.

Il pericolo di contagio è maggiore quando il paziente è all’apice dei sintomi e può essere contagioso fino a 21 giorni dalla comparsa dei sintomi, se non diagnosticato con un tampone e curato successivamente con una terapia adatta.

Streptococco: i sintomi

Dopo il contagio, lo streptococco si manifesta con sintomi differenti a seconda che si tratti della categoria A (alfa emolitici) o di quella B (beta emolitici) che comprendono gli streptococchi del gruppo A e B.

 

Il gruppo A  

Questo gruppo di streptococchi è responsabile di angina o faringite, con gola dolorante e rossa; della scarlattina, con rossore diffuso sul corpo; dell’impetigine, un’infezione della pelle; della sindrome da shock tossico. E anchora della fascite necrotizzante e dell’endocardite, un’infezione del cuore. Il contagio avviene in ambienti affollati con l’inalazione di goccioline nell’aria o attraverso il contatto con ferite o ulcere cutanee infette. Dopo 24 ore di trattamento antibiotico, i soggetti infetti non sono più contagiosi.

 

Il gruppo B

Gli streptococchi di questa categoria causano infezioni cutanee, del sangue, dei tessuti molli, polmonite, artrite settica, meningiti nei neonati, infezioni del tratto urinario, endocardite (infiammazione del tessuto del cuore). Lo streptococco di gruppo B, in genere asintomatico, può essere trasmesso durante la gravidanza da madre in figlio al momento del parto, attraverso le secrezioni vaginali; mentre fra adulti con rapporti non protetti.

Streptococco: dopo i sintomi, il tampone per la diagnosi

L’infezione da streptococco, generalmente non è pericolosa, ma se trascurata può causare complicanze gravi; per questo, dopo aver manifestato i primi sintomi per la diagnosi ci si può affidare al tampone rapido e classico. Il tampone faringeo rapido si esegue in ambulatorio ed è utile per vedere se la sintomatologia è dovuta allo streptococco del gruppo A; il tampone classico eseguito nei laboratori di analisi è particolarmente adatto ai bambini, perché più esposti alla febbre reumatica se non accertata accuratamente.

Altre forme utili per la diagnosi sono il tampone cutaneo, in caso di infezioni della pelle come la cellulite, l’impetigine o la fascite; gli esami di diagnostica per immagini con TC o l’RX e gli esami del sangue.

Streptococco in gravidanza

Il 25% circa delle donne sono portatrici dello streptococco di gruppo B nel retto o nella vagina, ecco perché durante la gravidanza tra la 35esima e la 37esima settimana di gestazione è importante sottoporsi a un tampone vagino - rettale per accertare la presenza del batterio. L’infezione da streptococco in gravidanza di solito non presenta sintomi, ma in caso di tampone positivo verranno somministrati degli antibiotici durante il travaglio per impedire all’infezione di manifestarsi nella prima settimana di vita (esordio precoce) o dopo il settimo giorno di vita (esordio tardivo).

Incubazione e contagio da streptococco nei bambini

Lo streptococco di gruppo A o B nei bambini è responsabile di varie infezioni alle vie respiratorie e alla gola, con faringite acuta, tonsillite e anche febbre reumatica, l’endocardite, la glomerulonefrite acuta. I sintomi comprendono dolore alla deglutizione, febbre, tonsille rosse e gonfie, placche (anche se non sempre presenti), ingrossamento dei linfonodi nel collo, mal di testa, mal di stomaco, nausea e/o vomito. Quando è accompagnato da irritazione della pelle (esantema), allora parliamo di scarlattina.

Dal momento del contatto con i pazienti infetti il periodo di incubazione può essere di circa 2/7 giorni, seguito da febbre o esantema; la diagnosi da streptococco va effettuata con tampone e la terapia medica prevede la somministrazione di antibiotici per 8/10 giorni. I bambini possono tornare a scuola dopo 24 - 36 ore di cura antibiotica.

 

Cura per lo streptococco: gli antibiotici per la terapia

La cura per l’infezione da streptococco varia a seconda del gruppo A o B. Dopo aver manifestato i sintomi e aver eseguito un tampone, il medico curante prescriverà la terapia adatta.

L’infezione da streptococco del gruppo A prevede la somministrazione di antibiotici e l’uso di  penicillina o di cefalosporine, eritromicina, clindamicina e amoxicillina per le faringiti.

Le infezioni della cute andranno curate con la prescrizione di minociclina, clindamicina, dicloxacillina, trimetoprim o linezolide.

Il trattamento per la fascite necrotizzante prevede antibiotici e, in alcuni casi, la rimozione del tessuto infetto o danneggiato.

I farmaci invece per trattare le infezioni da streptococchi del gruppo B sono la penicillina, l’ampicillina e la vancomicina.

I sintomi dell’infezione, solitamente, migliorano in 3 – 5 giorni e il rientro alle normali attività può avvenire dopo 24 ore dalla prima dose di antibiotico.

 

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