Malattia della tiroide: cos’è, tipologie e quali cibi scegliere
Malattia della tiroide: cos’è, tipologie e quali cibi scegliere
La malattia della tiroide è un una condizione clinica molto diffusa e comporta, a seconda i casi, un aumento o una diminuzione degli ormoni in circolo. In base a questi fattori si possono distinguere diversi tipi di tiroide, da curare con una terapia a base di farmaci, accompagnata da una dieta sana.
La malattia della tiroide è una patologia, che interessa la ghiandola della tiroide, un organo molto piccolo ma con una grandissima responsabilità: regolare le funzioni dell’organismo. Cosa succede, però, quando questa ghiandola non funziona? L'aumento o l’insufficienza della produzione di ormoni generano varie forme di tiroide con cause e sintomi differenti. Scopriamole tutte e vediamo come agire dal punto di vista terapeutico e dell’alimentazione.
Cos'è la tiroide, dove si trova e a cosa serve
La tiroide è una piccola ghiandola endocrina, dalla forma a farfalla, che si trova nella parte anteriore del collo davanti alla laringe e alla trachea. Essa serve a controllare diverse funzioni dell’organismo, grazie alla produzione di ormoni tiroidei tiroxina (T4) e triiodotironina (T3), regolati dall’ormone tireostimolante (TSH), secreto nell’ipofisi (la più importante ghiandola endocrina).
Le funzioni degli ormoni tiroidei sono fondamentali per il nostro organismo e comprendono la respirazione, il battito cardiaco, la temperatura del corpo e la sua crescita, il metabolismo, lo sviluppo del sistema nervoso centrale. La ghiandola tiroidea, inoltre, influenza l’umore, la fertilità e la forza muscolare.
Quando qualcosa non funziona: i tipi di tiroide, cause e sintomi
L’attività della tiroide spesso cambia, può aumentare o diminuire producendo troppi o pochi ormoni. Quando questo accade, si parla di due forme differenti di disfunzioni: l’ipotiroidismo o l’ipertiroidismo. Questi due disturbi, però non sono gli unici a riguardare la tiroide, perché esistono anche delle alterazioni come noduli, gozzi, tumori e infiammazioni. Vediamole tutte.
Ipertiroidismo
L'ipertiroidismo è associato a un’eccessiva produzione di ormoni tiroidei che controllano il metabolismo. I sintomi frequenti di questa disfunzione sono dimagrimento, tachicardia, nervosismo, insonnia, iperattività, tremore, debolezza muscolare, aumento del sudore e intolleranza al caldo. I sintomi evidenti di questo disturbo, a volte, sul paziente sono ghiandola tiroidea ingrossata e bulbi oculari sporgenti. Le cause dell’Ipertiroidismo possono essere la presenza di un nodulo tiroideo iperfunzionante o il morbo di Basedow, una malattia autoimmune, con autoanticorpi che stimolano la tiroide.
Ipotiroidismo
L’ipotiroidismo è associato a un’insufficiente quantità di ormoni tiroidei. I sintomi di questa disfunzione sono stanchezza, riflessi rallentati e rigidità, inappetenza, perdita di capelli, ciclo irregolare e aumento di peso. Le cause dell'ipotiroidismo sono solitamente carenza di iodio, fondamentale per sintetizzare gli ormoni tiroidei; malattie autoimmuni; un intervento chirurgico e radiazioni al collo.
L'ipotiroidismo può essere anche subclinico, una forma lieve o grave che si sviluppa soprattutto in età adulta ed è caratterizzato da un aumento dell’ormone tireostimolante (TSH). Dopo una corretta diagnosi, l’endocrinologo somministrerà una terapia, solitamente con farmaci a base di ormone tiroideo, per ripristinare una condizione di eutiroidismo, cioè di concentrazioni normali di ormoni.
Noduli tiroidei
I noduli tiroidei sono tra le alterazioni che colpiscono la ghiandola tiroidea, solitamente, di natura benigna. All’aspetto, appaiono come piccoli grumi nella tiroide che non generano alcun sintomo, ma vanno tenuti sotto controllo per escludere la formazione di tumori o di altre disfunzioni.
Gozzo
Il gozzo è un aumento di volume della tiroide e può essere uninodulare o multinodulare, oppure interessare tutta la ghiandola. Si tratta di una protuberanza che, in casi estremi, può comprimere gli organi vicini rendendo complessa sia la respirazione, che la deglutizione.
Cancro tiroideo
I tumori della tiroide possono essere sia benigni che maligni. I pazienti che hanno il cancro tiroideo hanno una possibilità di sopravvivenza elevata nelle forme ben differenziate di carcinoma follicolare o papillare, mentre le forme midollare e anaplastica sono meno curabili.
Tiroidite di Hashimoto: la malattia tiroidea autoimmune
Quando la tiroide si infiamma, allora si parla di tiroidite. Una malattia che può avere diverse cause, anche se la più comune è la tiroidite di Hashimoto, malattia autoimmune. Asintomatica e molto frequente nelle donne dai 30 ai 50 anni, questa forma di tiroidite è generata da un'anomalia del sistema immunitario che riduce la produzione di ormoni, i quali non possono difendersi dall’attacco di anticorpi. È una forma di tiroide che può diventare cronica e che si manifesta con stitichezza, dolori articolari e muscolari, aumento di peso, fatica, ciclo irregolare, depressione e alterazioni della memoria. Le cause di questa malattia, che progredisce lentamente e causa anche gozzi o noduli, possono essere i fattori genetici. La diagnosi avviene mediante le analisi del sangue, insieme a un’ecografia della tiroide e a una scintigrafia tiroidea.
Cosa mangiare quando si ha la malattia tiroidea
L’alimentazione è molto importante nei pazienti affetti dalla malattia della tiroide, perché il consumo eccessivo di alcuni alimenti può aumentare lo squilibrio dei meccanismi fisiologici già alterati.
I cibi da preferire sono sicuramente i cereali senza glutine (riso, miglio, sorgo), i tuberi (patate, ravanelli, sedano), uova e carne, pesce fresco o surgelato (salmone, sardine, trota; evitare il pescespada per la possibile contaminazione di mercurio). Frutta (albicocca, fragole, banane, kiwi, pere, pesche, mirtilli), e verdura di stagione e senza pesticidi (lattuga, spinaci, asparagi, finocchi; da evitare broccoli e cavolo, che possono bloccare l’assunzione di iodio).
Nel caso di ipertiroidismo, si consiglia di consumare massimo una o due porzioni a settimana di pesce e molluschi.
Inoltre, durante la terapia andrebbero evitati i cibi con il glutine, che favoriscono l’infiammazione della tiroide; e limitare legumi, pomodoro, melanzane, peperoni, peperoncino ricchi di sostanze che possono alterare l’equilibrio della flora batterica.
I medicinali per curare la malattia della tiroide
L’ipotiroidismo e la tiroide di Hashimoto possono essere curati con una terapia prescritta da uno specialista in base alla gravità della malattia della tiroide. Solitamente, prevede farmaci (in dosi consigliate dal medico) a base di Levotiroxina sodica, ormone artificiale tiroideo presente nei medicinali Eutirox, Syntroxine, Tiracrin, Tirosint; oppure la liotironina sodica presente nei farmaci Liotir e Titre, con una molecola che può essere metabolizzata più velocemente dall'organismo.
Il trattamento dell'ipertiroidismo, invece, prevede medicinali tireostatici con:
- Il metimazolo o tiamazolo, come il Tapazole;
- Il propiltiouracile, come il Propycil;
- Lo ioduro di potassio, come Potas IO FN in compresse o soluzione orale;
- Il perclorato di potassio, come il Pertiroid.
Il medico, inoltre, dopo tutti gli accertamenti deciderà se intervenire chirurgicamente asportando una parte o l'intera tiroide, o intraprendere una cura radioattiva con iodio 131 per pazienti inoperabili.
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