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Infertilità maschile: cause, a chi rivolgersi e rimedi

 

Infertilità maschile: cause, a chi rivolgersi e rimedi 

L’infertilità maschile è una patologia che tra le sue cause comprende quella dell’insufficiente produzione di spermatozoi e può essere trattata con rimedi farmacologici nei casi più seri o con integratori in quelli più lievi. Quali sono i sintomi? A chi rivolgersi? Quali sono i rimedi? Proviamo a dare una risposta a queste domande.

L’infertilità maschile riguarda un abbassamento della capacità riproduttiva dell’uomo, e tra le sue cause principali c’è l'anomala e insufficiente produzione di spermatozoi; anche se nel 30% dei pazienti, le cause non vengono riconosciute per ricorrere a rimedi specifici. 

Il periodo in cui viene accertata l'infertilità di una coppia sessualmente attiva è, generalmente, dopo più di un anno di rapporti liberi e non protetti e può interessare sia gli uomini che non hanno mai avuto figli, sia quelli che ne hanno avuto uno in precedenza.

Scopriamo le altre cause, i test e rimedi per intervenire sull’infertilità maschile.

Cos’è l’infertilità maschile: breve sguardo prima delle cause e dei rimedi

L'infertilità maschile, secondo l’Oms è una patologia e interessa il 7% degli uomini sempre più giovani. Essa si divide in:

  • Infertilità primaria, quando in una coppia non c’è concepimento per per due anni, nonostante rapporti sessuali regolari;
  • Infertilità secondaria, quando coppie che già hanno avuto un figlio per due anni non riescono ad averne un altro.

L’infertilità, inoltre, riguarda un’alterazione della qualità del liquido seminale; ecco perché è bene non confonderla con la sterilità caratterizzata dall'assenza totale di spermatozoi nel liquido seminale, dalla mancanza eiaculazione oppure da spermatozoi nel liquido seminale morti. 

Percentuale di infertilità ed età fertile maschile

L’infertilità in Italia riguarda circa il 15% delle coppie con una ripartizione pari al 37.1% per le donne e il  29.3% per gli uomini. Questo, ci fa capire che la patologia non è strettamente legata a un problema della donna come si credeva in passato. 

Quando si parla di fertilità maschile, l’età più prolifica è tra i 20 e i 30 anni e questo rende più complessa la questione dell’infertilità maschile, perché di solito il progetto di paternità avviene tra i 35 e i 40 anni.

Quando è più fertile l’uomo?

Il periodo di maggiore fertilità dell’uomo è, solitamente, in luglio e agosto. La motilità degli spermatozoi in questi due mesi è pari al 40% con un più 65,3% di uomini che la raggiungono, mentre in inverno solo il 50% di uomini riesce a superare questo valore di motilità.

Cause dell’infertilità maschile

L’infertilità maschile, dunque, presenta tra le cause principali l’insufficiente produzione di spermatozoi e a questa ragione, che in diversi casi impedisce una cura con rimedi specifici, si aggiungono:

  • Un cambio di stile di vita, come la sedentarietà;
  • L’inquinamento ambientale;
  • La genetica;
  • La mancata discesa dei testicoli nella loro sede entro il primo anno di vita (criptorchidismo);
  • I problemi ormonali;
  • Le infezioni uro-seminali, con germi che possono danneggiare gli spermatozoi, i canali seminali, la prostata e le vescicole seminali;
  • Il fumo di tabacco o cannabis, danneggiano il Dna degli spermatozoi riducendone numero e motilità; 
  • I farmaci antitumorali; 
  • La disfunzione erettile;
  • Le malattie sessualmente trasmissibili (papilloma virus, sifilide, gonorrea, clamidia);

Un’infiammazione acuta o cronica dell'epididimo, un organo posto dietro al testicolo e fondamentale per la produzione del liquido seminale o la dilatazione delle vene testicolari (varicocele).

Infertilità maschile: dopo le cause, i sintomi fino ai rimedi 

I sintomi dell’infertilità maschile, solitamente, non sono percepiti dal paziente; a meno che, tra le cause, non ci siano problemi da curare con rimedi appropriati come il varicocele che può dare una sensazione di fastidio o peso in direzione dello scroto; oppure le infiammazioni dei canali uro seminali, che generano spesso urgenza minzionale, bruciore urinario o eiaculatorio.

Cosa fare se si soffre di infertilità maschile

Quando si soffre di infertilità maschile e ci si rende conto di avere alcune delle cause sopra elencate, è consigliata una visita medica da un andrologo. Lo specialista controllerà lo stato di salute degli organi genitali e una volta eseguiti tutti gli accertamenti può prescrivere dei rimedi farmacologici specifici. 

Infertilità maschile: dalle cause, al test per i rimedi somministrati dal medico

L’infertilità maschile viene diagnosticata con lo spermiogramma, da eseguire in un Centro qualificato un esame utile per capire lo stato di fertilità e consentire successivamente la valutazione dei rimedi. L’analisi avviene su un campione di liquido seminale per capire la concentrazione, la motilità e la forma degli spermatozoi e, generalmente, va fatto dopo 3 - 5 giorni di astensione dai rapporti sessuali. 

A questo, si aggiungono anche i test di funzionalità spermatica TUNEL, SCSA, HALO per identificare casi di alterazione del Dna degli spermatozoi. Il MAR-Test, invece, è utile per capire la presenza di anticorpi antispermatozoi sulla superficie degli spermatozoi. 

A questi test si aggiungono anche gli esami batteriologico, l’ecocolordoppler scrotale, l’ecografia prostato-vescicolare e la biopsia testicolare per capire la funzionalità dei tubuli seminiferi e intercettare forme tumorali.

Prevenire l’infertilità maschile: le cause esterne a cui porre rimedio

Le sane abitudini e le accortezze, consigliate dall’Istituto Superiore della Sanità, possono aiutare a prevenire l’infertilità maschile, intervenendo quindi su cause principalmente esterne. Tra queste c’è sicuramente il fumo, un’abitudine da dimenticare, perché causa danni agli spermatozoi sia in termini di numero, che di vitalità. L’alcol è un’altra cattiva abitudine che non solo determina un calo della libido, ma danneggia anche la produzione e la qualità degli spermatozoi.

Infertilità maschile: i rimedi farmacologici e l'integratore Neradin 

L’infertilità maschile, come accennato, può avere molteplici cause e per ciascuna di esse il medico può intervenire con rimedi farmacologici specifici. In caso di infezioni sintomatiche o asintomatiche dell’apparato sono efficaci antibiotici e antinfiammatori. 

Le alterazioni degli ormoni, come l'ipogonadismo ipogonadotropo (una rara condizione ereditaria con deficit di alcuni ormoni) prevedono una terapia a base di ormoni che ristabilirà l’equilibrio dei componenti dello sperma.

Nei casi più gravi la soluzione migliore per il concepimento è la procreazione assistita. 

I casi di infertilità meno gravi, invece, possono migliorare con l’assunzione di antiossidanti come la vitamina C, E, la carnitina, l'acetil carnitina, il glutatione, la coenzima Q10 e l’astaxantina. A questi, si aggiungono il selenio e lo zinco, altrettanto importanti per stabilizzare i livelli di testosterone nel sangue e mantenere attiva la fertilità, da assumere come l'integratore per la fertilità Neradin. Un integratore per la fertilità degli uomini ricco che oltre a selenio e zinco contiene damiana, ginseng e magnesio per la stanchezza fisica e mentale; e acido folico per il normale metabolismo dell'omocisteina (amminoacido che agisce sui radicali liberi). 

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