Candida auris, il fungo killer che spaventa nel 2023: sintomi e terapia

 

Candida auris, il fungo killer che spaventa nel 2023: sintomi e terapia

Candida auris è il fungo diffuso negli USA, di cui si parla molto nel 2023. Un patogeno, arrivato anche in Italia, resistente agli antifungini e molto letale per pazienti fragili e ospedalizzati. Ecco tutto quello che dovresti sapere su questo micete.

Il primo caso di infezione in Italia è stato registrato in Toscana a marzo scorso e, anche se tenuto sotto controllo, a preoccupare medici e scienziati è la causa di tale infezione: la Candida auris, il fungo “killer” con casi in aumento negli USA nel 2023. Si tratta di un microrganismo patogeno diffuso in ambienti ospedalieri individuato già nel 2019 in Italia e indicato oggi come minaccia globale dall’Organizzazione mondiale della sanità, perché più resistente che in passato agli antifungini.

Gli scienziati del Lundquist Institute for Biomedical Innovation, un'organizzazione di ricerca biomedica senza scopo di lucro statunitense, sarebbero già al lavoro per il vaccino a base di anticorpi neutralizzanti e immunostimolanti. In attesa di prossimi sviluppi scopriamo le caratteristiche conosciute di questo micete e la terapia per contrastarlo indicata dall’Istituto Superiore della Sanità.

Cos’è la Candida auris

Il fungo Candida auris è un patogeno, molto pericoloso per l’uomo, rilevato per la prima volta nel 2009 in Giappone dall’orecchio di una donna (da qui il termine “auris” latino) anche se il primo caso isolato ad oggi noto risale al 1996. In Italia si è diffuso per la prima volta nel 2019 seguito nel 2020-2021 da un focolaio nelle Regioni settentrionali. Il fungo colpisce soprattutto i pazienti già ospedalizzati o in case di cura ed è particolarmente invasivo per:

       Neonati;

       Anziani;

       Persone con malattie o sistema immunitario debole;

       Diabetici;

       Fumatori;

       Soggetti reduci da interventi chirurgici.

La sua pericolosità deriva dal fatto che è molto resistente a più antimicotici e rimane molto tempo nell’ambiente e nelle superfici, insieme di fattori che lo rendono altamente letale.  

Cause fungo Candida auris

Le cause di questo micete, al momento, non sono ancora note e devono essere effettuate molte analisi riguardo i meccanismi di resistenza, la provenienza e il motivo delle infezioni. Un’ipotesi sulla sua diffusione potrebbe essere l'uso generico di terapie antibiotiche e antimicotiche che, di conseguenza, lo hanno reso molto resistente.

Quali sono i sintomi iniziali della Candida auris

Candida sintomi: il fungo Candida auris provoca infezioni del torrente ematico, intra-addominali, infezioni di ferite e otiti. Il micete, inoltre, è stato isolato dal liquido biliare, dal tratto respiratorio e dall’urina, anche se non è chiaro se è in grado di causare infezioni a fegato, polmoni o vescica.

I sintomi della candida generalmente sono bruciore, difficoltà a deglutire, affaticamento, dolori muscolari e febbre che non migliora con antibiotici prescritti per l’infezione batterica. Succede, però, che la colonizzazione del micete avviene senza sintomi. Può causare anche malessere generale e stanchezza, indebolendo il sistema immunitario.

Come si prende e cosa fare quando si contrae la Candida auris, il fungo killer del 2023

Il contagio da Candida auris avviene attraverso superfici e dispositivi medici infetti dove il fungo può rimanere in vita anche per settimane, oppure con il contatto di persone infette. Può svilupparsi diverse settimane dopo il ricovero e il decesso può avvenire in pochi mesi.  Una volta contratto il fungo, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, vanno tracciati i contatti stretti per individuare altri soggetti positivi, mentre i pazienti infetti devono essere ricoverati in stanza singola.

Precauzioni contro Candida auris

Le precauzioni contro Candida auris, il fungo che spaventa in questo 2023, possono essere fondamentali per evitare di contrarre l’infezione del micete. Tra questi c’è sicuramente l'igiene delle mani (con acqua e sapone o soluzione idroalcolica), la decontaminazione di attrezzature, l’uso di camice e guanti per il personale di assistenza e la pulizia della stanza del paziente. Bisogna però ricordare che si tratta di un micete molto resistente e può avere una ridotta reazione ai comuni disinfettanti come l'acqua ossigenata o clorexidina.

Quanto è pericolosa l’infezione da Candida auris, il fungo che fa paura nel 2023?

Candida auris è un fungo temuto in questo 2023 perché, come accennato, ha un'elevata resistenza e provoca un’alta mortalità (fino al 60%, specie se si tratta di pazienti fragili o con altre patologie) se non trattato in modo adeguato. Decessi che, in media, avvengono 3 settimane dall'infezione.

Candida auris e la pelle

Il Candida auris può infettare la pelle e le mucose di tutto il corpo; tuttavia, ci sono casi in cui può manifestarsi senza particolari segni o sintomi sulla cute.

Candida auris e candida albicans: le differenze

Quando parliamo di Candida auris e albicans, ci riferiamo sempre a dei lieviti presenti nel nostro corpo. Entrambi sono imparentati, ma al contrario della Candida auris quella albicans si trova nel cavo orale, nell’intestino e nella voagina e si manifesta con fungemia, lesioni cutanee o a mucose, cecità, sintomi vaginali (prurito, bruciore e perdite), febbre, shock, oliguria, blocco renale o coagulazione intravascolare disseminata. Gli studi approfonditi sulla Candida albicans, lo rendono un micete noto e che può essere curato facilmente con farmaci ad azione antifungina efficace. 

Diagnosi Candida auris

La Candida auris, generalmente, viene diagnosticata con coltura del sangue o altri fluidi corporei, ma per evitare confusione con altre forme di candidosi sono necessari test specifici di laboratorio. Essi verranno eseguiti da specialisti.

Candida Auris: la terapia per il fungo che preoccupa nel 2023

Candida auris è un fungo molto più resistente, rispetto ad altri miceti, ai comuni antifungini e per questo il trattamento consiste in una terapia con una nuova classe di farmaci: le echinocandine. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, dopo il trattamento i pazienti rimangono colonizzati per lunghi periodi e, di conseguenza, i controlli delle infezioni vanno eseguiti sia durante, che dopo il trattamento contro il micete.

 

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